Favorire gli scambi e far conoscere meglio le culture dei due Paesi mediterranei: sono questi i principali obiettivi dell' Istituto culturale Italo-Libanese, attivo da ieri a Roma. ''L'Istituto è assolutamente apartitico - spiega il presidente, Stefano Ticozzelli - e ha come oggetto primario la promozione e l'incremento delle relazioni e dei rapporti politici, culturali, economici e turistici tra Italia e Libano''.
A tale scopo, assicura il presidente, saranno presto avviate iniziative per illustrare le realtà storiche, economiche, politiche e sociali del Libano in Italia e dell'Italia in Libano. Ma un'attenzione particolare, secondo quanto stabilito dai programmi dell'Istituto, sarà dedicata a favorire la soluzione dei problemi dei cittadini libanesi in Italia.
''In particolare - continua Ticozzelli - sarà prestata ogni forma di assistenza, laddove è necessario, agli studenti libanesi in Italia e agli studenti italiani in Libano''.
Gli scambi tra i due Paesi, ha concluso il presidente dell' Istituto culturale, saranno favoriti attraverso convegni, conferenze, concerti e altre manifestazioni culturali e sportive che saranno avviate a partire dalla prossima primavera.
Una delegazione presieduta dal Rettore dell’Università di Perugia (Italia), Prof. Stefania Giannini, ha incontrato oggi a Beirut il Rettore dell’Università St. Joseph, Rev. René Chamussy, con lo scopo di finalizzare le strategie per un Master sui “Modelli di Governo e sistemi di produzione locale” offerto dall’Italia agli studenti libanesi. Il Programma, promosso dall’Università di Perugia in collaborazione con l’Università St. Joseph, è finanziato dalla Direzione della Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri italiano, che fornirà 20 borse di studio a studenti libanesi al fine di seguire un programma di Master in Italia. Il programma rappresenta un primo passo al fine di instaurare una cooperazione solida e durevole tra le due università. La delegazione italiana ha inoltre incontrato il signor Ghazi Koraytem, Presidente della Camera di Commercio, d’Industria e di Agricoltura di Beirut e del Monte Libano, un partner attivo in questa iniziativa.